Fedeltà Del Suono UBSOUND Feel FL32

Recensione dei diffusori acustici UBSOUND di Fedeltà del Suono scritta da Alberto Guerrini – Top Quality Awards 2021 Speaker

L’eleganza della semplicità e l’unicità della ricerca

Qualche volta rimango interdetto da alcune scelte editoriali della nostra rivista, soprattutto quando c’è da scoprire marchi con cui non si ha grande familiarità e si potrebbero, in teoria rivelare vere e proprie lame a doppio taglio per la rivista, ma bisogna dare atto che, spesso e volentieri, i prodotti si palesano come delle sorprese davvero positive ed inaspettate. Devo dire che questi bookshelf Feel FL32 di una ditta, la Ubsound, che opera in Italia e produce i suoi diffusori esclusivamente a mano, con componentistica al 100% tricolore, non sono stati per nulla una brutta sorpresa… anzi!

Ubsound Group nasce a Milano nel 2011, matura quest’anno ben 10 anni di esperienza nel campo dell’hi Fi (proprio nel mese di marzo, mentre presumibilmente starete leggendo questo articolo, festeggerà il suo decimo anniversario), produce diffusori acustici di livello, ma non solo. Ha anche a catalogo degli auricolari high tech, progettati in Italia e assemblati in Cina.

CEO e fondatore di questa azienda è Marzio Gasparro, un manager della mia generazione, classe 1974, con un’esperienza notevole nel campo delle tecnologie: infatti vanta in carriera ben sei anni spesi in Parrot Italia, azienda leader in tecnologie wireless e bluetooth e drone, famosa per il proprio approccio innovativo e all’avanguardia, sempre un passo avanti rispetto alla

concorrenza e davvero interessante per le proprie scelte coraggiose nel settore high tech. “Chief Operating Officer” è Clara Profeta, altra professionista di lungo corso di sales e marketing management nel settore elettronica e telecomunicazioni, e anche nel settore audio-video; essendo un’amante in particolare del settore audio e dell’innovazione tecnologica, è presente nella compagnia fin dai primi passi, supervisiona con grande attenzione tutti i nuovi progetti in cantiere.

La sede operativa e industriale è situata nell’ex sito produttivo dello storico marchio Richard Ginori a Milano.

La filosofia di questa realtà tutta italiana è piuttosto particolare e trae ispirazione dagli studi di Manfred Schroeder, celeberrimo fisico e matematico tedesco: per il diffusore, che viene rigorosamente realizzato a mano, si parte dalla rivoluzione del concetto stesso di progetto audio.

L’approccio, definito con l’acronimo HDNSS (High Definition Natural Sound Signature), parte innanzitutto

dall’aspetto del trattamento acustico del mobile, e non dall’elettronica o dallo speaker da montare, con uno studio accuratissimo della fisica delle risonanze interne al mobile, per ottenere istantaneamente un’impronta naturale distintiva dei propri oggetti.

Ogni modello del catalogo di Ubsound è caratterizzato da un trasduttore ibrido che presenta un tweeter montato in configurazione coassiale, su di un supporto che si protrude dal centro del woofer e da un accordo reflex asimmetrico anch’esso davvero inusuale, che presenta una pendenza di circa 45 gradi; il mobile sfoggia sgargianti finiture laccate di estrazione auto motive di livello corsaiolo, con qualità altissima del risultato.

Una breve ma esaustiva chiacchierata con il Gasparro mi ha dimostrato quanto sia fondamentale per questo brand una filiera al cento per cento italiana, dalla progettazione fino all’ultima vite, con assemblaggio rigorosamente interno: basti pensare che la placca con il logo e il modello, istallata su ciascun esemplare, è realizzata a mano da un artigiano.

La prestazione in basso è decisamente buona e senza sbavature o code evidenti, a dimostrazione che la scelta dell’accordo reflex asimmetrico sia stata davvero vincente. L’orchestrale è resa con buona personalità e le voci sono ben focalizzate e equilibrate.

La vendita è diretta ed effettuata solo ed esclusivamente online, attraverso il sito di e-commerce del marchio o su Amazon.

DESCRIZIONE DEI DIFFUSORI IN OGGETTO

Le Ubsound FL32 bookshelf sono delle casse bookshelf a due vie con trasduttore coassiale e bass reflex il cui accordo è rivolto vero il punto d’ascolto.

Il primo aspetto caratteristico che colpisce è l’utilizzo di un trasduttore coassiale, costituito da un woofer principale di 21 centimetri di diametro con cono in fibra di cellulosa al 100%, rivestita di gomma liquida su entrambe le superficie ed un tweeter (da 15 mm di diametro) in alluminio, montato al centro di esso (proprio dove di solito troviamo un’ogiva rifasatrice, oppure un parapolvere), su di un supporto che sporge verso l’ascoltatore, molto simili nell’aspetto complessivo a quelli utilizzati di solito in ambito car audio. In realtà, ispirandosi ai primi modelli Tannoy, l’unità alti, protetta da una griglia ad Y, è accordata in controfase con il woofer.

L’aspetto principale, sottolineato dai tecnici di Ubsound, è l’originale approccio che punta soprattutto sul trattamento acustico interno del cabinet, basato sull’utilizzo di artifici derivati direttamente dagli studi del fisico e matematico Manfred Schroeder, come accennato precedentemente; oltre a questo sono utilizzati differenti materiali fonoassorbenti, alternandoli e integrandoli tra loro, utilizzandoli altresì con varie angolazioni, differenti spessori e misure. La parete del cabinet è realizzata in HDF nazionale ed ha lo spessore di 22 millimetri, che si vanno a sommare agli strati di poliuretano espanso e alla lana di roccia, per arrivare ad un composito dello spessore complessivo di oltre 84 mm, integrato con un substrato di guaina liquida e gomma bituminosa. Tutto ciò serve ad integrare un’ulteriore scelta progettuale in controtendenza con gli altri produttori, ovvero un accordo bass reflex asimmetrico, con svasatura che parte dai 41 mm della bocca ai 36 dell’imboccatura, con una inclinazione di 45 gradi, che, sostiene la casa, aiuterebbe al meglio ad integrare la quota parte di suono al di sotto dei 200 Hz con i trasduttori utilizzati.

Abbiamo notato una predilezione per l’estremo alto e medioalto ella banda passante, sfoggiando in questo campo una notevole articolazione, dinamica e capacità di contrasto, lasciando leggermente più indietro la gamma medio bassa.

Sono a disposizione dell’eventuale acquirente di questi originali diffusori italiani, delle finiture piuttosto sgargianti, oltre ai classici laccati nero e bianco, tra cui spiccano il rosso corsa ed il giallo pastello.

La coppia fornitaci è rifinita con il brillante “rosso corsa” laccato, realizzato, come tutti gli altri colori disponibili dall’applicazione di ben tre strati di smalto di estrazione auto motive con una base di due mani di fondo costituita da isolante bianco specifico, due mani di trasparente. Un’impeccabile lucidatura finale rende davvero ottima la fattura estetica complessiva.

I connettori posteriori sono in configurazione monowire, alloggiati in una vaschetta circolare che non consente proprio un agevole accesso alle dita per il serraggio e l’istallazione di forcelle di dimensioni maggiorate, quali sono quelle montate a bordo dei miei cavi Omega Audio DNA; è possibile comunque collegare direttamente il cavo spellato oppure i comodissimi connettori a banana.

La finitura “rosso corsa” brillante ruba subito l’attenzione, anche se non si può davvero fare a meno di notare il particolarissimo trasduttore coassiale da 21 cm di diametro protagonista del progetto il tweeter in alluminio risiede su un supporto che si protrude dal centro del cono principale di queste eleganti bookshelf con accordo reflex asimmetrico rivolto verso il punto d’ascolto.

PROVA DI ASCOLTO

La fase di rodaggio si è svolta nella mia sala d’ascolto, collegata all’impianto di riferimento, con vari dischi alternate e mandate in loop a basso volume, per un periodo di una settimana circa.

Ho selezionato per questa prova il disco test Hong Kong High-End Audio Visual Show 2013 “The Perfect Sound Test SACD” (Case di produzione varie, SACD).

01 Cass Pang – Gadgets (EMI Hong Kong Limited, 5099994.9526.3.6): la doppia fisarmonica di sentore squisitamente francese che fa da introduzione a questo brano è resa in maniera ottima, sia per articolazione che per definizione di dettagli, le due fasi di entrambi gli strumenti si colgono in maniera facile e intuitive. La voce asiatica della cantante è chiara e ben articolata in gamma medioalta ed alta, piuttosto congeniale al progetto di questi diffusori, lo notiamo dalla quantità di contrasto e di chiaroscuri che la caratterizzano. La chitarra è piena e ben descritta dal punto di vista dinamico e dell’articolazione. I tamburelli sono delicati e aggraziati nella propria caratteristica percussiva. 

02 John Lanchbery The Philharmonia Orchestra – In a Persian Market (EMI Classics, 4988006792739): il coro è potente e ben proposto in sala d’ascolto con ottima potenza complessiva e capacità descrittiva delle singole sorgenti. La timbrica maschile è giustamente profonda e vibrante. L’ingresso dell’orchestra è preponderante e prende subito il sopravvento con una evidente propensione per i fiati, davvero brillanti e energetici. Gli archi sono leggermente virati al brillante con una componente in gamma medio bassa leggermente penalizzata. Le percussioni, soprattutto quelle metalliche sono molto buone e hanno una risoluzione dei transienti davvero ottima. Anche i campanelli sono molto buoni e si inseriscono con ottima focalizzazione ed una timbrica solida e ben presente. La ricostruzione tridimensionale è davvero buona con un’ottima capacità di ricostruzione di tutti gli spazi intermedi e dello sviluppo complessivo dell’orchestra anche in altezza.

La chitarra acustica riecheggia con buona capacità di articolazione. Il violino è equilibrato, articolato e ben vibrante, seppur caldo e avvolgente. La ricostruzione della scena sonora è accurata e fasciante anch’essa, l’ambiente in sala di ascolto è piacevole e ben descritto e piacevolissimo.

03 Mayumi with The Three – I’m In The Mood For Love (Impex Records Japan, IMPJ-2114): il contrabbasso iniziale è puro e davvero ben sviluppato timbricamente parlando. Si apprezza la vibrazione della cassa lignea, oltre alla coerenza dimensionale. La voce femminile è ben sviluppata in ampiezza, con un’impostazione più equilibrata e decisamente meglio strutturata rispetto alla precedente. L’articolazione è davvero buona e si affianca a quella di un pianoforte con dimensioni e sviluppo armonico notevoli. Il decadimento in uscita delle note provenienti dallo strumento a tastiera è perfettamente in linea con la laccatura di cui beneficia il corpo esterno. Le proporzioni di tutti gli strumenti che intervengono, sono in perfetto accordo e risultano azzeccatissime.

04 Harp Claire Jones_ Stuart Morley English Chamber Orchestra – O Mio Babbino Caro (Grandview Culture, GVC012): l’arpa è molto ben dinamica e illumina il sound stage, che restituisce proporzioni ottime e un equilibrio dei piani sonori importantissimo. Lo strumento è armonioso e l’equilibrio di corda che dimostra è davvero piacevole all’ascolto. Le successioni serrate di note sono ben proposte, con i giusti stacchi e i transienti che si devono percepire da uno strumento così complesso da rendere. Si coglie il rinforzo dovuto alle camere di risonanza e si afferra facilmente anche il contributo da parte del corpo ligneo. Gli archi a supporto sono discreti e ben proposti, oltre che essere equilibrati e articolati.

05 Jocelyn B. Smith – When I Need You (Blondell Productions, CD205): un applauso introduttivo dinamico e decisamente naturale ci pone di fronte un bel pianoforte, presente e ben strutturato nelle proprie note, con una buona articolazione ed una dinamica decisa. La voce della Smith è fortemente amplificata ma risulta dinamica e carica di grande energia. I picchi dinamici sono tenuti con buona capacità di controllo, senza evidenti cedimenti. L’articolazione è molto buona, i saliscendi imposti al potente diaframma sono seguiti con grande diligenza.

I binding post di potenza sono di ottima fattura, in configurazione mono-wire, la vaschetta in cui sono alloggiati non consente di operare le connessioni con grandissimo agio, soprattutto se siamo alle prese con forcelle di grande ingombro complessivo. Il crossover è semplice e cotruito con elementi di alta qualità.

Sicuramente la gamma alta è privilegiata da questi bookshelf, che sfoderano una prestazione notevole in quanto a controllo e contrasto dinamico. Le notevoli escursioni armoniche della voce di questa magnifica interprete trovano terreno fertile con le FL32. Percussioni chitarra e pianoforte, che fanno da sottofondo, quasi spariscono di fronte ad un vocalizzo di tale livello sia interpretativo che espressivo.

06 Johnny Ip – Hold You Tight (Nano Music, AM6023): un bel coro iniziale, con ottima capacità di trasparenza, precede una voce maschile piuttosto alta e ben articolata e contrastata. Un sottofondo di strumenti sintetizzati ma ben dinamici e presenti, sostiene il brano per tutta la sua durata. La traccia procede con fluidità, notevole chiarezza ed equilibrio, pulita e sempre caratterizzata da una buona articolazione.

07 Robert Shaw Atlanta Symphony Orchestra & Chorus – Ave formosissima_ O Fortuna (First Impression Music, LIM UHD03): di nuovo alle prese con un coro, ancora una volta queste bookshelf trovano terreno fertile e performano al meglio, donando facilmente un ottimo livello energetico ed un buon controllo complessivo. La capacità di risoluzione è decisamente alta, si distinguono abbastanza facilmente i generi degli interpreti e si distinguono con facilità gli strumenti dell’orchestra. L’articolazione complessiva è piuttosto alta, anche durante i passaggi di piano, sussurrati dal complesso di voci. L’incedere dell’orchestra è facilitato con discreta facilità. I timpani sono ben presenti e presentano una capacità di risoluzione dei transienti sia di attacco che di rilascio davvero discreta.

08 Bill Mize_ Tim Heintz_ Dave McKely_ Charlie Bisharat – Shenandoah (First Impression Music, FIM XR24 072): brano riproposto in innumerevoli dischi test e che ci teletrasporta in un idillio di fiumi e foreste con uccelli cinguettanti e cascate rinvigorenti. La chitarra acustica riecheggia con buona capacità di articolazione. Il violino è equilibrato, articolato e ben vibrante, seppur caldo e avvolgente. La ricostruzione della scena sonora è accurata e fasciante anch’essa, l’ambiente in sala d’ascolto è piacevole e ben descritto e piacevolissimo.

L’approccio definito con l’acronimo HDNSS (High Definition Natural Sound Signature), parte innanzitutto dall’aspetto del trattamento acustico del mobile, e non dall’elettronica o dallo speaker da montare, con uno studio accuratissimo della fisica delle risonanze interne del mobile, per ottenere istantaneamente un’impronta naturale distintiva dei propri oggetti.

09 Danny Chan – Life Expectation (Warner Music Hong Kong Limited 5052498-2113-2-6): una voce maschile orientale ben articolata, nonostante anche in questo caso sia fortemente amplificata, non fa che rimarcare la buona dimestichezza con la risoluzione di sorgenti che occupano i piani più alti della banda passante. La chitarra di accompagnamento è brillante e aperta, con buona dinamica e discreto contrasto. Gli strumenti sintetizzati sono quello che sono, certamente non rappresentano una piattaforma probante da un punto di vista sonico.

CARATTERISTICHE TECNICHE

Diffusori Bookshelf
Ubsound Serie Feel FL32

Tipologia di progetto: Diffusore bookshelf a 2 vie, con accordo bass reflex anteriore, con tweeter coassiale e tecnologia di insonorizzazione HDNSS;
Numero di driver: 1;
Numero di vie: 2, con bass reflex con condotto a 45° di pendenza;
Tipologia del driver: driver da 210 mm di diametro, dinamico con tweeter emisferico coassiale in alluminio accordato in contro-fase;

Risposta in frequenza: 25 Hz – 24.000 Hz;
Potenza di amplificazione consigliata: 5-90W su 8 Ohm indistorta;
Massima potenza: 100 Watt;
Sensibilità: 90 dB (2.83 V rms, 1 m);
Distorsione armonica: <0,5%;
Impedenza nominale: 8 Ohm;
Terminali: monowire, con serraggio a vite per cavi sguainati, a banana e forcella;

Finiture disponibili: nero laccato, bianco laccato, rosso laccato, giallo laccato;

Dimensioni: 240 x 310 x 350 mm;
Peso: 6 Kg cad.;

Distributore per l’Italia: UBSOUND Group
www.ubsound.it

10 Frederick Fennell_ Dallas Wind Symphony – Vaclav Nelhybel Trittico 1st Movement Allegro Maestoso (Reference Recordings): brano che ritroviamo con grande gioia, perché presenta in uno dei migliori dischi test mai registrato (il Burmester Test CD n° 2) e che permette di mettere davvero alla frusta qualsiasi coppia di diffusori. Il complesso tutto fiati pone su un livello superiore questa FL32, che si rivelano davvero propense alle forti escursioni peculiari di questa traccia. I timpani sono potenti e veloci nei transienti sia di attacco che di rilascio. Il controllo nei passaggi più ostinati ed energetici è notevole. La capacità di risoluzione è molto buona, anche l’articolazione degli strumenti più acuti.

11 Cyndee Peters – House Of The Rising Sun (Opus 3 Records): sax piuttosto ben caratterizzato, ma soprattutto delle percussioni davvero buone, con un posizionamento nella scena sonora davvero molto accurato, si affiancano ad una voce anch’essa posizionata in maniera magistrale nello spazio. La focalizzazione è molto buona, e la timbrica piuttosto naturale e definita. I piatti sono in grandissima evidenza in questo brano con una materializzazione ed un’accuratezza di definizione davvero rimarchevoli. La dinamica è molto buona e l’articolazione è su un ottimo livello complessivo. Tutto ciò che “batte” è davvero un passo sopra al resto. Il sax ha una delicatezza davvero importante e un chiaroscuro speciale. I materiali si distinguono in maniera nitida e con buona precisione sono presentati all’ascoltatore di turno.

12 Hu Bing Xu Guang Dong Min Zu Yuo Tuan – Guo Yue Fei Yang (Hugo Productions): lo spazio in questa registrazione è subito descritto in ogni suo piccolo recesso, ben prima che facciano il proprio ingresso gli strumenti tradizionali cinesi. La sensazione di naturalezza della presa è davvero in primo piano. La ricostruzione della scena sonora impressiona, sia per le corrette proporzioni, ma anche per la successione di piani sonori puntuale e ben delineata. I pieni di fiati sono brillanti e potenti al tempo stesso, tradendo una buona trasparenza complessiva. Notiamo ancora una volta la notevole propensione di questi diffusori per i componenti metallici, che spiccano in maniera evidente rispetto al resto. Le percussioni, soprattutto quelle più imponenti, vengono presentate con gran piglio e hanno dei transienti sia di attacco che di rilascio di ottimo livello. Gli strumenti a corda sono leggermente indietro rispetto a quelli a fiato e a quelli percussivi. La sensazione di punch e realismo delle percussioni metalliche è intensissima. L’applauso finale rende benissimo la tridimensionalità spiccata dell’ambiente ricostruito in sala d’ascolto.

L’articolazione è molto buona, i saliscendi imposti al potente diaframma sono seguiti con grande diligenza. Sicuramente la gamma alta è privilegiata da questi bookshelf, che sfoderano una prestazione notevole in quanto a controllo e contrasto dinamico.

13 James Taylor – Fire and Rain (IMC Music Limited, James Taylor Live In Germany): una presa live davvero di tutto rispetto ci catapulta di fronte al cantante folk melodico americano per eccellenza, la cui voce è ben presente e molto ben articolata, per nulla compromessa da un microfono molto vicino ed alle volte leggermente troppo protagonista. Le variazioni di ampiezza del vocalizzo sono ben tratteggiate, con equilibrio timbrico e discreto garbo. Gli strumenti sono equilibrati e mai preponderanti, fanno il proprio lavoro di supporto, con una buona variazione cromatica e dei buoni contrasti, sia timbrici che dinamici. Ottima la dinamica degli applausi e l’ovazione finale, che rimarcano ancora una volta la chiarezza timbrica delle Ubsound.

14 Organ Berj Zamkochian_ Charles Munch Boston Symphony Orches – 4th Movement Maestoso Allegro (BMG Classics): l’organo irrompe in questa traccia con gran veemenza e ottimo controllo da parte dei diffusori, i quali mostrano una buonissima resa in gamma grave, a dimostrare l’efficacia del progetto del bass reflex asimmetrico che montano. Il pianoforte appare piuttosto arretrato rispetto al punto di presa, a rimarcare la preponderanza da parte della sezione fiati e ottoni, brillanti e quasi sfacciati per la presenza che impongono rispetto al punto d’ascolto. Gli archi sono buoni, ma cedono di fronte all’impatto notevolissimo da parte dei fiati. 

I pieni orchestrali vengono restituiti con ottima capacità di generare pressione sonora, ma notiamo un certo irrigidimento, con indulgenza particolare nei confronti dei toni più alti e acuti. La ricostruzione sia dell’orchestra che della scena sonora si mantiene su livelli piuttosto alti e si sviluppa in maniera organica e completa lungo tutti e tre gli assi cartesiani principali. I piatti sono di gran lunga i più strutturati come matericità e articolazione.

CONCLUSIONI

Questa è una coppia di diffusori che ci ha dimostrato quanto possa essere vincente l’idea di rendere coerenti il più possibile le sorgenti di emissione per l’efficacia della ricostruzione tridimensionale della scena sonora.

Abbiamo notato una predilezione per l’estremo alto e medioalto della banda passante, sfoggiando in questo campo una notevole articolazione, dinamica e capacità di contrasto, lasciando leggermente più indietro la gamma medio bassa.

La prestazione in basso è decisamente buona senza sbavature o code evidenti, a dimostrazione che la scelta dell’accordo reflex asimmetrico sia stata davvero vincente.

L’orchestrale è resa con buona personalità e le voci sono ben focalizzate e equilibrate.